VENEZIA PIAZZA SAN MARCO
Unica diletta, superficie
che t’innalzi nel riflesso:
Venezia, ultima regola
e disanimato riparo,
esercito di marmo
fra naviganti rami
acuto battito di selci
colori di dura sostanza
e disattenta nerezza
della luce,
ma sua guarigione.
Abbassa le tue armi
attendi anche tu
una speranza mortale
Fatto e disfatto
profondo musivo,
che sei tacer accanto
e non parlar da soli,
onore di superficie
oro vendicatore
fulgida penombra
di città amorosa;
o pure
sfatata opera musiva
da inesperti ricami,
e nostro scintillante sfacelo,
immemori tessellæ
lontane dal motivo
che congiurava in tutte.
Dormite, l’un l’altro dormite
tra smarriti affanni.
Nanni Cagnone poeta Titolo originale VENEZIA PIAZZA SAN MARCO LA LUCE E IL TEMPO
Comments